5 anni fa.....

Seguendo la scia dei ricordi, per dare un contributo a questo affresco collettivo:
5 anni fa arrivavo anch'io in tenuta manageriale al primo giorno di corso; all'incirca un mese dopo cominciavo ad usare la bicicletta dopo aver scoperto l'esistenza della pista ciclabile. Iniziavano pertanto le mie apparizioni mattutine rossa, scarmigliata, sciammannata, le entrate in aula in permanente ritardo dopo aver supplicato Silvana Nirchio di farmi firmare, generalmente con una manica del pullover (miticamente rosso) ancora infilata e l'altra ciondolante, il giubbino, la borsa delle carte e il ragno per il portapacchi tragicamente penzolanti dall'altra. Seguiva il penoso ed inutile tentativo di infilarmi silenziosamente nell'aula, sotto gli occhi spesso poco benevoli del docente di turno (qualcuno ricorda ancora il "terribile" Gori di diritto comunitario che segnava pallini di demerito a chi arrivava in ritardo?) e gli sguardi tra il canzonatorio ed il "è fatta così" dei colleghi di corso.
Oggi prendo la metro, spesso in versione sogliola; se avessi un orario di servizio sarei cronicamente in ritardo anche peggio di allora, cerco di arrivare con una allure dignitosa anche se ho il fiatone per i cinque piani a piedi e generalmente, anche se ho il privilegio di avere una stanza da sola, mi bussano esattamente due secondi dopo che ci sono entrata, beccandomi nella fase togli-il-cappotto-apri-la-finestra-posa-la-borsa cosa che mi indispone per il resto della mattinata.

5 anni fa avevo una figlia sola. All'epoca aveva cinue anni, andava ancora all'asilo, aveva già gli occhiali ed era molto petulante. I racconti delle sue gesta facevano la gioia di tappetino, specie quando raccontavo le telefonate alle amichette, o quando esponendo i primi esempi della sua sagacia divenuta oramai proverbiale e, dal punto di vista materno, non poco irritante. Poi, dopo due anni quasi di corso, l'errore di gioventù, a seguire lo sconcerto, l'indecisione su come proseguire il corso, il mitico consiglio da parte SSPA "vesta largo" da incidere nel bronzo. Da sottolineare gli esami di metà corso, con show partenopeo da parte mia agli scritti e Ciro Silvestro che affermava di assistere a Filumena Marturano, e gli orali - con apposita richiesta di anticipazione, visto che uscivo di conto giustappunto in quei giorni - rispetto ai quali ho un ricordo da "boni,state boni, nun me fate agità, che ve la fò qua" stampato sulle facce dei commissari.
Oggi ho una seconda pargola che è giunta il 28 febbraio alla mitica età di tre anni (tre anni fa il 1° marzo iniziava lo stage). Non ci credeva nessuno che sarebbe arrivata a tanto, sono stata innumerevoli volte sul punto di sopprimere la sua giovane vita e credetemi, quanto a saccenza, ha preso dalla sorella (è di pochi giorni fa la seguente perla: al padre che aveva assistito ad una delle sue frequenti esplosioni di follia con lancio ai quattro angoli della stanza di tutti i giocattoli a portata di mano e utilizzati fino ad un secondo prima che le diceva "perchè l'hai fatto?" "così" "così te l'ha detto la testa?" "ma papà, la testa non parla").

Oggi come allora parlo come una matta a destra e a manca propalando in giro la mia naturale esuberanza partenopea - certe cose non cambiano mai.

baci rosanna

Questo fu è e sarà il Controsito, organo dei dirigenti birbaccioni formati alla Squola Superiore di Pubblica Amministrazione, la Squolla che tutto il mondo ci invidia. Un laboratorio collettivo su progetto di Dario Quintavalle

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un laboratorio collettivo su idea, progetto e realizzazione di Dario Quintavalle

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