LA POSTA DEL CUORE,
ovvero
 LE RACCOMANDATE DEL PERICARDIO.

 

 

by Nandokan

 

 

Visto che stamattina non avevo voglia di fare una
sega, ho provato a calarmi nei seducenti panni del
Nostro Presidente (lunga vita al Presidente!),
cercando di elaborare una mia personale versione della
casistica di lettere su drammi per pericardio che
potrebbero colpire gli adepti, nonchè delle risposte
del Numero Uno, inevitabilmente sagge come la sua
riverita persona.

 

2 aprile 2001

 

 

La Posta del 5 aprile 

 

Caro Tardy, 
per raccontarti le mie disavventure sentimentali non basterebbe un'enciclopedia. Così, ho scelto di utilizzare i gradevoli sonetti di un anonimo poeta di Primavalle, raccolti in un libretto dal titolo "La bibbia di Rebibbia", che ho trovato a 1.500 lire su una bancarella di remainders al Laurentino 38. Alcuni hanno una singolare assonanza con la produzione di Brunello Robertetti, il poetastro reso immortale da Corrado Guzzanti. Ma tant'è, non credo che dopo quel genio si possa inventare granchè di nuovo:

1. "Donne, voi che tanto date all'omo/ma perchè ogni tanto nun la date pure a me?"
2. "Io nun vado cercando 'na donna arapante/Quello che cerco è 'na donna 'ntelliggente, spirituale, una che c'abbia n'anima/Io, in una donna nun cerco 'a bellezza/nun cerco 'a senzualità/nun cerco 'a provocazzione/Cerco da conosce' l'amiche sua/che magari una bbona se trova/Ma perché l'amiche de' 'e donne che conosco so' delle cozze oscene/che parono tutte pescate su uno scojo dell'Aniene?"
3. "Ho capito subito che ero l'omo d'a tu' vita/Ho capito subito che quanno me guardavi nell'occhi il tuo cuore batteva forte/Ho capito subbito che nun desideravi artro che de perdette ner mio corpo [anche si in verità, co' sta panza, ner mio corpo ce se perde, e vallo un po' te a trova', 'n mezzo a tutta quella carnazza]/Peccato che l'aveva capito pure l'omo tuo/E ora guardo le stelle e te sogno come 'a donna mia/qui, in trazzione, da 'sta finestra d'Ortopedia"
4. Finarmente c'hai avuto er coraggio de dichiaratte/de dimme quanto so' sempre stato ner core tuo/Ed è bellissimo senti' queste frasi d'amore/Ma perché cazzo m'o o' sei venuta a ddi' dopo undici anni/mò che te sei sposata e c'hai tre fiji?
5. L'amici ar bare me dicevano: "er pupo te cambia 'a vita"/Mi' madre me diceva: "er pupo te cambia 'a vita /Pure er pizzicarolo mio me diceva: "er pupo te cambia 'a vita"/E c'avevano raggione /Er pupo, 'a vita t'a cambia, artro che cazzi/Però vorei vede' a loro guarda' er pupo e chiedesse "ahò, ma chi s'era mai accorto d'avecce l'occhi a mandorla?"

Ecco, Tardy, la mia vita è un po' la sintesi di tutte queste brillanti esperienze. A questo punto, cosa mi consigli di fare?


RISPOSTA: ti risponderò anch'io con un sonetto vernacolare: "si 'a vita tua è così amara de soddisfazzioni/te resta solo 'na cosa: buttatte dar ponte Marconi". Auguri.




Caro amico Tardy, 
notavo con un certo stupore che, già dai primi giorni di vita di questa rubrica, i tuoi lettori scrivono, nella stragrande maggioranza, lettere traboccanti di amarezza e di delusione. E' come se tutti non riuscissero ad apprezzare i momenti lieti, limitandosi invece ad autocompatirsi non appena la vita riserva loro qualche fisiologica delusione. Non vorrei apparire saccente ma, non avendo mai amato le persone che si piangono addosso, vorrei affermare con forza che io, nel mio piccolo, sono sempre riuscito a godere dei piccoli piaceri che talvolta la vita può dare, anche a delle persone assolutamente normali come me. In fin dei conti, sono un banale trentacinquenne, di aspetto normale (biondo, occhi azzurri, 1,88 per 79 kg.), svolgo una tranquilla e sedentaria professione impiegatizia (da sei anni sono Consigliere in quella che la Costituzione definisce la "suprema magistratura amministrativa"), sono fidanzato da qualche tempo con una ragazza carina (mora, 1,78 cm, IV misura, figlia unica di un armatore genovese). Come vedi, niente di particolare. Anch'io combatto con i momenti no, come adesso, che sto viaggiando a 190 all'ora con la mia donna sull'A1, verso Firenze, per una veloce colazione all'Enoteca Pinchiorri, e al mio Mercedes 420 SLK si è accesa la spia che indica il cattivo funzionamento del catalizzatore. Come vedi,di lamentarmi ne avrei ben donde. Ma, nonostante queste traversie, cerco di trovare la forza di sorridere e di non lasciarmi andare. Tu cosa mi auguri per uscire da questa impasse?

RISPOSTA: semplicemente, di trovare un autotreno fermo in corsia di sorpasso sotto una galleria. Buon viaggio.

Gentile amico Tardy,
alcuni anni fa, ho incontrato Lei, la mia anima gemella. Ne sono perdutamente innamorato e voglio progettare il mio futuro con lei. Il nostro è un rapporto perfetto, turbato solo da un solo piccola diversità di opinioni: io voto da sempre a sinistra. Lei, invece, è la presidentessa del Club di Forza Italia "Gabriella Carlucci" di Vigna Clara. Ho sempre pensato, però, che l'amore è in grado di superare tutte le barriere. L'unico problema è che lei, durante la campagna elettorale, si impunta e non vuole avere rapporti intimi con me. Finora non è mai stato un grande problema, anche se argomentava i suoi rifiuti dicendo che, con la guardia abbassata nell'impeto della passione, avrei potuto accopparla come un kulako. Dopo il voto, invece, tornava ad essere l'amante dolce e ardente di sempre. E fin qui, in fin dei conti, non avrei avuto molto da lamentarmi. Il guaio è che Berlusconi è in campagna elettorale permanente da almeno quattro anni. Come capirai, la cosa inizia a pesarmi. Io la amo e la desidero con tutte le mie forze, ma non posso accettare di avere rapporti a così lunghi intervalli di tempo. Mica sono le Olimpiadi! Cosa mi suggerisci di fare?

RISPOSTA: in questa rubrica, non si parla di politica, come ben sapete tutti, gentili lettori
[tiè!]. Ma per te, faccio un'eccezione, sperando di non urtare la suscettibilità di nessuno. L'amore non ha bandiere né ideologie, come spero tu sappia. Se proprio la situazione dovesse diventare insostenibile, caro amico sinistrorso, potresti fare una scelta di campo drastica ma utile: schierarti da solo, all'opposizione, come Bertinotti. Non farmi dire di più. Spero che tu abbia compreso.



Caro dottor Tardy,
sono una ragazza marchigiana, e da diversi anni sono fidanzata con un uomo di cui sono profondamente innamorata. E non potrebbe essere altrimenti, visto che lui è quanto di meglio una donna potrebbe mai trovare. Ha solo un difetto, che mi rattrista profondamente: è un accanito tifoso della Juventus. La cosa, in sé, non rappresenta un problema. Il guaio è che si accalora esageratamente, e le sconfitte riportate dalla sua squadra del cuore in campionato o nelle coppe europee lo inviperiscono al punto da fargli perdere ogni interesse nei miei confronti. Prima, mi soprannominava "cuccioletta". Adesso, quando mi manda sms per telefono, mi chiama "moggina mia" o "mia piccola ancelotta". L'estate scorsa, dopo lo scudetto perso a Perugia all'ultima giornata, è rimasto un'estate intera senza nemmeno sfiorarmi. Qualche domenica fa, intorno alle 16:30, ha cominciato a urlare "L'impero dei sensi". Io, per un attimo, ho sperato che fosse un'autentica dichiarazione di guerra, preludio ad un torrido pomeriggio di travolgente passione. Ed invece, stava solo scagliandosi contro Franco Sensi, presidente della Roma, e sulle sue presunte influenze sugli arbitri, dopo una mancata espulsione di Samuel per fallo da ultimo uomo. Cosa posso fare per farlo uscire da questo stato di catalessi?

RISPOSTA: Fiorino, per favore, mi fai un colpo di telefono appena puoi? Io e te dobbiamo farci una chiacchierata a quattr'occhi, me sa.



Caro Tardy,
è con un certo pudore che ti chiedo un consiglio su una questione assai delicata. Fino a qualche tempo fa, ero solito frequentare il sordido ambiente delle prostitute nella zona di Caracalla. Poi, una sera ho conosciuto una ragazza moldava, ventiduenne, bellissima, alta, formosa, l'unica mora tra quelle coloro che esercitavano l'arte del meretricio da strada in quello spicchio di via. E fu subito amore. Ho lottato per liberarla dai suoi aguzzini, ho lottato contro i pregiudizi della gente, e abbiamo messo su casa. Ora, nel corso di un normale prelievo di sangue, lei ha scoperto di essere sieropositiva. Lei non si è persa d'animo, ma ha deciso di lasciarmi, per non impedirmi, così dice, di continuare la mia vita. Ma io non voglio darle ascolto. Ho combattuto tanto, finora. E posso continuare a combattere, anche contro la malattia.

RISPOSTA: hai scelto una strada irta di ostacoli, ma segui soltanto ciò che ti dirà il cuore. Piuttosto, pensavo alla tua compagna. Hai detto che si dava a frettolosi amori mercenari dalle parti di Caracalla, che ha 22 anni, moldova, l'unica mora della zona? Oh, cacchio…!!!!

 

 

 

Egregio signor Tardy,
sono un uomo di mezz'età, si direbbe oggi, essendo entrato da tempo negli "anta". Tanto tempo fa, avevo una fidanzata, nel paesello vicino al mio. Volevamo sposarci, ma la miseria di quel periodo non ce lo permetteva. Così, fui costretto ad emigrare in Canada, dove accumulai una discreta fortuna. Continuammo a scriverci per un pezzo, ma qualche tempo dopo i parenti mi dissero che lei, convinta che non sarei più tornato, si era sposata con un camionista del paese. Rimasta vedova molto presto, la rividi al mio ritorno. Il suo era stato un matrimonio infelice, e lei non aveva mai smesso di amarmi. Pochi giorni dopo, il mio mai dimenticato amore finì sotto un camion e il mio cuore si spezzò. Lei lasciava una figlia, concepita la notte prima che io emigrassi. E' identica alla madre e oggi, a 25 anni, è autenticamente bellissima, di una bellezza indescrivibile a parole, ed è sola, mentre io le augurerei di trovare un uomo vero, un compagno in grado di assaporare la levità del suo animo. Lei non sa la verità, ignora di essere mia figlia, e io non so come dirgliela. Ma vorrei adottarla, perché è l'unico affetto che mi è rimasto al mondo. Cosa mi consiglia di fare?

 

RISPOSTA: Sento in Lei, egregio amico, una venatura malinconica. Mi rendo conto che riscoprirsi alla sua età soli e abbandonati possa essere oltremodo triste. Ma non mi sento di incoraggiarLa in questo suo tentativo di procedere ad un'adozione. A parte i paletti posti dalla normativa in materia che, come ben sa, La rendono un sicuro candidato al rifiuto della domanda in quanto la sua età è superiore ai limiti consentiti e Lei non è regolarmente coniugato, mi permetterei di aggiungere altre tre osservazioni. La prima è che, avendo Lei accumulato una discreta fortuna e non essendo più, per così dire, un giovanotto di primo pelo, la pulzella non farebbe altro che aspettare ch'Ella stiri le zampe per potere finalmente agguantare l'eredità. La seconda è che, trattandosi di bambina oggettivamente assai cresciuta, sarebbe ben difficile instaurare un corretto e rasserenante rapporto padre-figlia, a maggior ragione considerando il Suo enorme slancio affettivo. La terza, quella che a mio avviso è determinante, sta nel fatto che non è mai corretto stravolgere la vita delle persone con rivelazioni così drammatiche. Quindi, egregio amico, lasci la ragazza nell'ignoranza del legame di sangue e, se necessita di un conforto affettivo, instauri con lei una bella relazione sentimentale. Il Suo corpo ed il Suo spirito ne trarranno sicuro giovamento. La saluto con affetto e malcelata invidia.

 

Caro Tardy, 
ho scoperto da poco che mia moglie ha una relazione parallela. Cieco di gelosia, le ho imposto di troncare l'adulterio, ma lei ha detto che non vuole scegliere perché è innamorata di entrambi. Cosa fare?

 

RISPOSTA: La Sua abnegazione, i Suoi sentimenti, la Sua lealtà, caro amico, mi toccano profondamente. Certo, in tale frangenti non è facile scegliere. Se posso permettermi, Le consiglierei di tenere duro ancora per qualche tempo. A parte che, personalmente, sono per l'indissolubilità del sacro vincolo matrimoniale, Lei sa bene, seppure in questo momento per Lei così triste, che le relazioni extraconiugali sono foriere di false illusioni. Per essere più chiari, l'amante che promette mari e monti è quello che poi, al momento decisivo, sparisce nel nulla, costringendo la malcapitata a tornare al talamo coniugale pentendosi dei suoi errori. Al limite, al consorte tradito, rimane la consolazione di riacquistare una compagna che, comprendendo i suoi errori, si getta anima e corpo a rianimare un legame matrimoniale sull'orlo della definitiva rottura. Quindi, attenda paziente ancora per poco e si riprenda Sua moglie. Si fidi. Anche perché, caro amico, di Sua moglie sto già iniziando da tempo a scocciarmi. E' gelosa e appiccicaticcia, 'na vera ventosa. Ho intenzione di mollarla entro la fine della settimana, se proprio lo vuole sapere. Quindi, stia bene, e mi dica pure grazie!

 

 

Caro Tardy,
40enne, sposato con figli, un ménage complessivamente soddisfacente, con un'avviata impresa di macellazione clandestina di bovini, navigando su una chat line ho conosciuto una ragazza e abbiamo iniziato una fitta corrispondenza, ma… Lei mi raccontava di avere 28 anni. Invece, quando ci siamo incontrati, ho scoperto che ne aveva diciotto, e dunque ho troncato questa potenziale relazione ancora prima che nascesse. Ma lei non si rassegna, e dice di essere innamorata di me. Secondo te è stata la scelta giusta?

 

RISPOSTA: Pur apprezzando la Sua bontà d'animo, che ritengo una vera e propria testimonianza di valori d'altri tempi, come anche l'altissima funzione sociale della Sua professione dimostra, ritengo che la sua scelta sia errata. Lei, infatti, non ha detto alla liceale libidinosa di essere Brad Pitt, ma si è lealmente presentato come Aniello 'o vaccaro. Se la bimba ci sta, segua l'inarrestabile forza del destino e non si faccia venire scrupoli francamente superflui. Se poi è Lei a non essere innamorato, colga il frutto del giovane virgulto finchè potrà e sparisca, chiaramente cambiando la SIM del suo cellulare. 

 

 

 

Caro Tardy, cosa intendono le donne con la frase “il problema non sei tu. Sono io”?

 

- Intendono dire che il problema sei tu.

 

 

Caro Tardy, qualche tempo fa, durante una torrida notte di passione (torrida nel senso che erano i giorni di quella botta di caldo a 30 gradi), mentre eravamo prossimi al momento clou (perlomeno io. Lei, sinceramente non so, ma me lo auguro), la mia donna ha cominciato a dire “mmmh, sì, così, Savini”. Sul momento, non ho dato tanto peso alla questione (il mio pi*ello, però, sì, porca tr***…). Poi ci ho riflettuto, e mi sono lievemente adirato. Lei si è difesa, sostenendo che in realtà, nell’impeto della passione, stava dicendomi “mmmh, sì, così, vieni”, e che soltanto i tappi di cerume che si annidano nei miei padiglioni auricolari e la mia insicurezza hanno fatto sì che capissi di essere insidiato da qualcun altro. Cosa posso fare?

 

- E’ difficile scandagliare le fantasie erotiche di una coppia, soprattutto quando viene sopraffatta dall’insano virus della passione. Come ben sai, giudico importanti, per cementare una liaison, ricorrere ad altri strumenti, quali la partecipazione volontaria all’organizzazione del banco delle sarcicce alla Festa dell’Unità a Tor Lupara, uno spuntino insieme a base di pane e Nutella, lo scambio di inedite figurine Panini con gli introvabili Pedrinho e Luvanor (i due stranieri del Catania nel campionato di serie A 1982/83), o la visione comune di una videocassetta con i Superotto giovanili di Gabriele Muccino durante una scampagnata a base di arrosticini in quel di Ardea, a 17 anni. Comunque, non potendomi esimere dall’aiutarti in una circostanza così avvilente per te, il mio consiglio è di prendere un vaso di vetro con chiusura ermetica, di metterci dentro, sotto spirito, la testa di Savini, e di tirare fuori il contenitore all’improvviso, tanto per saggiarne le reazioni. Auguri e figli maschi.

 

 

Egregio Signor Dottor Tardy, da quando sono entrato alla SSPA, il mio eros si è liquefatto come un panetto di Margarina Gradina incautamente lasciato accanto ad un altoforno. Ho aspettato con ansia l’inizio dello stage nella speranza che, cambiando ambiente, potessero riprendere corpo le fantasie erotiche o potessero nuovamente sentirsi movimenti spontanei provenienti dal basso ventre che non fossero, per così dire, quelli della prostata. Ma avevo fatto i conti senza l’oste. Vivendo praticamente tumulato in un ufficio, ecco che il mio panorama erotico-visivo si è ignominiosamente ristretto al pubblico impiego. Così, stanotte ho fatto un sogno davvero inquietante: ho immaginato di essere irresistibilmente attratto nientepopodimenochè dalla procace dirigente generale dell’Ufficio del Ruolo Unico. E’ terribile, non trovi?

 

- Beh, di sicuro, entusiasmante non è. Ma è innegabile che passare molte ore della propria giornata a contatto con le colleghe possa far sì che i tuoi desideri siano rivolti verso di loro. Comunque, fossi in te, non me la prenderei così tanto. Poteva andarti peggio: pensa se, per rimanere nell’ambito dello stesso ufficio, avessi sognato di compiere innominabili porcate con Gianfrancesco Romeo! Tanti auguri e curati.

 

 

Gentilissimo Tardy, qui nell’ufficio presso cui sto facendo lo stage, nessuno mi fa lavorare manco a dirlo per ischerzo. Dunque, non facendo una emerita cippa tutto il santo giorno, per passare il tempo ho cominciato a frequentare una chat line. Lì, ho conosciuto una ragazza. Ci siamo scritti per giorni e giorni, in un crescendo di intimità e di confidenza che ci ha fatto scoprire quanto profonda fosse la sintonia tra noi due. Abbiamo esplorato le pieghe più nascoste delle nostre anime e constatato la profonda sintonia che ci lega. Stessi gusti, stessi valori, stesso modo di guardare alla vita. Poi, un giorno, abbiamo deciso di compiere il grande passo e di conoscerci, scambiandoci prima le fotografie. Lei mi ha mandato una busta. Sopra, c’era scritto l’indirizzo del mittente: “Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per gli Affari Sociali, via Veneto 56, Roma”. Il cuore, ti assicuro, ha preso a battermi forte. “Ecco perché sembravamo fatti l’uno per l’altra! E’ sicuramente una collega”. E ho cominciato a fantasticare, immaginando si trattasse di una di quelle splendide funzionarie VIII q.f. che popolano quel delizioso edificio. Poi, ho aperto la busta: la mia misteriosa anima gemella era Livia Turco. E non ti nascondo che ho provato un certo scoramento. Cosa mi consigli di fare?

 

- Ho sempre giudicato pericoloso dare vita a queste conoscenze via internet. E’ inutile nasconderselo, caro amico: per quanto occhioni blu e voce suadente non siano sufficienti ad attirare le persone, è altrettanto vero che, accanto all’affinità delle menti, vi sia anche una certa attrattiva fisica che solo il contatto diretto può dare. Pertanto, l’unico consiglio che ti posso dare, vista soprattutto l’aria che tira, e per evitare guai nel futuro prossimo venturo, è quello di segnarti questo indirizzo telematico: adrianapolibortone@an.it. In bocca al lupo, caro amico.

 

 

Impagabile Tardy, da quando, contrariamente ad ogni più ottimistica aspettativa, ho superato indenne l’esame intermedio, la mia fidanzata non crede che io percepisca ancora la borsa di studio, e stringe i tempi per condurmi all’altare. In particolare, assai forte si è fatta la pressione di mia suocera, che non perde occasione per darmi suggerimenti subliminali tipo “c’è un’offerta speciale di cucine alla Fiera del Mobile di Teano”, “che bella canottiera bella in cotone pettinato che indossi! Suppongo che faccia parte del tuo corredo” oppure, parlando del matrimonio della nipote “finalmente quel cialtrone di fidanzato si è deciso a fare di lei una donna onesta”. Oddio, non che non voglia sposarmi. Solo, vorrei prima sapere se dovrò cercarmi casa a Porto Empedocle o a Brunico, tutto qui. Cosa posso fare per rinviare ancora di qualche mese?

 

- Come ben sai, sono sempre stato favorevole al matrimonio. Infatti, solo nel sacramento cristiano una coppia può assurgere al rango di famiglia, perfetta sintesi del legame spirituale e non cagionato esclusivamente dalla ricerca edonistica del piacere, come ci ha insegnato uno degli intellettuali che hanno fatto grande la sinistra italiana e che hanno ispirato col loro pensiero di altissimo profilo l’azione politica e morale del partito. Sto parlando, come avrai capito del cardinale Camillo Ruini, un uomo, un compagno autentico. Comprendo, però, anche i tuoi turbamenti. Se la tua compagna ha appena vinto il concorso a cattedra a Sulmona, è evidente che non sarà semplicissimo condurre un matrimonio se tu finirai, come spero, a Trasaghis vicino Peonis, perché solo in periferia si può veramente conoscere a fondo l’Amministrazione. Per non offendere la sua sensibilità, potresti accampare una fondata motivazione economica. Ad esempio, sostenendo che, visti gli esorbitanti costi degli affitti della Capitale, ti ritrovi momentaneamente in condizioni economiche disagiate, potresti mostrarle il tuo estratto conto, chiedendo qualche mese per potere finalmente aspirare allo stipendio da dirigente di II fascia. Lei capirebbe. Se, invece, ritenessi che la tua relazione è giunta ad un punto morto, prima di avventurarti in un matrimonio avventato, sacramento che, ti ricordo, per la sinistra moderna, laica ed europea alla quale ci ispiriamo, è indissolubile, e volessi al tempo stesso non farla soffrire lasciandola di punto in bianco, ti consiglio di farti prestare dai valenti colleghi Nandokan e Alfredo Ferrante una copia dei loro estratti conto più recenti. Essi saranno ben lieti di metterteli a disposizione e, tempo 41 secondi, la tua compagna si renderà conto che non sei l’uomo giusto per lei e ti lascerà lacrimante una volta per tutte per tornare al rassicurante focolare materno.

 

 

Sublime Tardy, sono una tua collega che, per ragioni comprensibili, vuole mantenere l’anonimato. Sto compiendo il mio stage presso un’importante dipartimento della Presidenza del Consiglio. L’ufficio è molto bello, adoro il lavoro che faccio, e l’intero personale di vertice si attiva di continuo per darmi incarichi gratificanti e di responsabilità. L’ultimo è la guida di un importante progetto di riforma, affidatomi direttamente dal mio direttore generale. Una cosa, però, mi ha insospettito: questi mi ha invitato a cena a casa sua per discuterne “con tranquillità”. Non vorrei che il suo progetto fosse, in realtà, quello di zomparmi addosso con la briscola sguainata. Già l’idea mi risulta insopportabile. Poi, è pure un uomo francamente laido. Si trattasse, che so, di Iuvinale o di Piredda, potrei anche sacrificare la virtute per la carriera. Ma quello è veramente ‘na chiavica. Come devo comportarmi?

 

- Gentile amica, è un piacere constatare l’esistenza, in questa crisi di fin de siècle, di donne che ancora credono nei valori, per quanto io consideri il riferimento alla malcelata attrazione che provi nei confronti dei tuoi colleghi un segnale di debolezza. Iuvinale, infatti, è pieno di puntine seborroiche francamente ributtanti, per non parlare di Piredda, che si cambia i pedalini ogni 15 giorni e, come se non bastasse, è un semplice consigliere dell’Associazione, sprovvisto dunque del fascino discreto e della galanteria che solo un uomo gentile come il Presidente dell’Associazione stessa è in grado di sprigionare. Ciò detto, considero le molestie sessuali sul lavoro un autentico scandalo, una vergognosa prevaricazione ai danni delle migliori e più schiette professionalità di una dirigenza effettivamente innovativa. Per questo, giudico una scelta errata il tuo silenzio. Penso che dovresti denunciare a chiare lettere questo bieco individuo. Sappi che l’Associazione sarà al tuo fianco in questa sacrosanta battaglia. All’uopo, sto già studiando iniziative di grande impatto per restituirti la tranquillità che meriti. Ma vorrei evitare di farti sentire strumentalizzata. Per questo, vorrei discuterne con te. Questa sera, intorno alle 21, a casa mia, sarebbe un orario perfetto, non trovi?

 

 

Caro Tardy, mi sono autocondannato in questo esilio a Bruxelles che non esito a definire avvilente. Mi ritrovo qui, da solo, a fare fotocopie per la Direzione Generale per il Pesce Azzurro nei Mari del Nord, alle dipendenze del bieco Capitan Findus. Non si vede mai il sole, si mangiano delle cose che ucciderebbero di depressione pure Indiana Jones, mi manca tanto la mamma e l’unica cosa che sto apprendendo sul lavoro è l’uso delle macchine Rank Xerox, al punto che posso definirmi un maestro delle fotocopie fronte-retro, fascicolate e pinzate. E’ in questi casi, quando sei solo e lontano da casa, che vorresti avere accanto una compagna. Il guaio è che mi ritrovo ad uscire la sera, andando in giro per locali, con Colarusso e Ciciani. Qualche sera fa, Gianluca è arrivato trionfante con “Guide aux discotheques où se trombe après vingt minutes, baste seulement que tu fais comprendre aux figonnes que tu es italien”. Perplesso, mi sono fatto convincere ad uscire. Ciciani, all’ultimo ha fatto marcia indietro, per dedicarsi ad uno dei suoi passatempi preferiti: la lettura delle sentenze del TAR Molise. Uscito con Colarusso, questi mi ha portato in un disco-pub, “L’escargot”. Vedevo in effetti gente strana, tipo dei brutti ceffi muscolosi, inguainati in strettissimi pantaloni di pelle e ho detto “Gianluca, secondo me qui c’è qualcosa che non mi torna”. Ma il mio collega mi ha detto che sulla guida era segnato quattro stelle, senza contare che l’ostrica a cui si riferiva l’insegna non poteva non essere un riferimento esplicito a… beh, ci siamo capiti. Siamo entrati e, come nel film “Scuola di polizia”, abbiamo scoperto che era un ritrovo di gay dell’intero Benelux. Indignato, sono scappato via. Colarusso, invece, che avrà tanti difetti ma di sicuro è un bel giovine, è rimasto dentro cercando di rimorchiare le cubiste, che a me invece sembravano dei palesi travestiti. Il problema è che Gianluca non rientra a casa da quattro giorni e continuo a trepidare per la sua sorte. Non oso pensare a cosa possa essergli successo se quei tangheri lo hanno ghermito prima che potesse mettersi in salvo. Cosa devo fare?

 

- Credo che non sia il caso di suscitare inutili allarmi. Se Gianluca ha pagato i suoi due mesi di quota di affitto, penso proprio che tu non debba crearti problemi di sorta.

 

 


Siete nel  ControSito, quintessenza e sublime espressione degli (ex) Allievi birbaccioni del
II Corso-Concorso di Formazione Dirigenziale della
SSPA - Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri,
la squola che tutto il mondo ci invidia !!!

www.quintavalle.it/controsito

un laboratorio collettivo su idea, progetto e realizzazione di Dario Quintavalle


Questo sito è redatto secondo criteri di efficienza, efficacia e comicità...


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